Lo yoga è molto di più che un semplice esercizio fisico. La parola yoga deriva dalla radice sanscrita Yuj che significa unire, o combinare. La parola bhakti deriva invece dalla parola sanscrita Bhaj, che significa servizio d’amore. Bhakti-yoga indica dunque la connessione con il Supremo attraverso il servizio devozionale.
La Bhagavad-gita, il testo fondamentale dell’ISKCON, descrive un’ampia gamma di pratiche yoga. Tra esse sono presenti il karma-yoga (la pratica dell’azione consapevole), il jnana-yoga (lo studio filosofico e la contemplazione), e l’hatha-yoga (la pratica delle yoga-asana e di esercizi respiratori).
Oggigiorno, alcuni praticanti dello yoga considerano i benefici fisici il fine dello yoga. Tuttavia in accordo ai sentieri tradizionali dello yoga, gli esercizi fisici sono solo un piccolo passo sulla strada della realizzazione spirituale. In ultima analisi, la Gita prescrive il bhakti-yoga (lo yoga dell’amore e della devozione a Krishna) come l’apice di tutte le pratiche yoga. Il bhakti-yoga si centra sullo sviluppo del nostro impegno, servizio e amore per il Divino, Krishna.
Il bhakti-yoga si pratica attraverso svariate attività. Queste includono la meditazione sui mantra, o il canto dei nomi di Dio. Il canto viene svolto sia individualmente con un mala (rosario composto da 108 perline di legno) o collettivamente cantando i mantra con l’accompagnamento di musica (kirtan). Lo studio dei testi sacri, come la Bhagavad-gita e lo Srimad-Bhagavatam, l’associazione di spiritualisti che si trovano sul sentiero della bhakti, la degustazione del cibo vegetariano consacrato, e il condurre uno stile di vita in accordo ai principi di veridicità, misericordia, austerità, e pulizia, sono tutti pratiche fondamentali nella vita di un bhakta, il praticante del bhakti yoga.